mercoledì 12 marzo 2014

VIAREGGIO: PROFUMO DI MARE, STILE LIBERTY ED ECLETTICO, DOVE IL CARNEVALE E’ COSA SERIA



Quando dall’unione di due delle mie più grandi passioni (viaggiare e intervistare) nascono ricordi emozionanti di un’esperienza inedita, io non riesco a trattenere le penna, anzi la tastiera.
Raccogliere così tanta ricchezza di storie e racconti da parte dei viareggini doc e non diffonderla, sarebbe davvero un crimine contro i principi di progresso spirituale della società.
L’occasione è stata quella del Blogger Tour, organizzato da Serena di Wishversilia, che mi ha dato la possibilità di conoscere, anzi di vivere per tre giorni, Viareggio.

Quando tu approdi in questa modesta cittadina versiliese, dagli edifici in stile liberty e per certi versi eclettico (ci sono case che abbracciano un mix di stili contemporaneamente), dal lungo mare con i suoi storici bagni, dagli importanti centri industriali e artigianali, non riesci a renderti conto di quanto sia esplosiva e dirompente. Perché l’anima di Viareggio sono le persone, chi ci è nato, chi ci è cresciuto, chi ci è stato adottato.
All'interno della bottega della cartapesta
Carro vincitore del Carnevale 2014, di Alessandro Avanzini

Solo quando ti fermi ad ascoltare i racconti dei carristi impegnati tutto l’anno alla realizzazione delle opere d’arte che sfileranno al Carnevale, ti rendi conto che per le strade, tra i vicoli, sul lungo mare scorre una linfa vitale che non vede l’ora di esplodere.
I carri sono paragonati a dei veri e propri prototipi di formula uno!
Immaginatevi un piccolo palazzo di 20 mt di altezza, in grado di muoversi per opera di rigorosi progetti e controlli ingegneristici. Un piccolo mondo che, grazie al lavoro di artisti e artigiani della carta pesta, prende vita.
Nella Cittadella si respira aria di sfida, competizione, provocazione, i visi dei carristi in gara trasudano passione e tratti di astuzia.

Tributo a Freddy Mercury

Il Carnevale a Viareggio, però, non è solo disfida, è anche tripudio dei Rioni. E’ l’allegria e la liberazione detonante di chi, per una volta l’anno, sveste i panni delle abitudini ed esprime tutta la sua voglia di osare ed esagerare. Ed eccoti avvolta tra i profumi, le maschere, i suoni, le luci, l’atmosfera del Carnevaldarsena.
Viva la frittura di pesce!


Direttamente dalle cucine del Carnevaldarsena:
Peppa Pig con un polpo vivo in mano

















Viareggio sono i ricordi d’infanzia del titolare del bagno più antico della città, che ritorna con la mente ai tempi in cui Mina, Gino Paoli, Fred Buscaglione, Vittorio Gassman amavano allietare i turisti con le loro performance.
Sono i racconti degli aneddoti riguardanti gli amori nati in riva al mare, tra i bagnanti.
Perché per essere maestri d’accoglienza ci vuole innanzitutto anima e sentimento.


Le coccole del Bagno Nettuno





Viareggio è il caciucco di pollo che diventa pretesto per conoscere i lati più casalinghi di Giacomo Puccini e delle sue serate di bagordi col club della Boheme.



Caciucco di pollo



Viareggio il TeatroCanzone di Giorgio Gaber.


E’ la denuncia sociale e la satira politica che esprimono i carri (a proposito di denuncia, sapevate che negli anni ’70 fu redatto un rapporto della CIA sul Carnevale di Viareggio?).
Sono le 16 ditte artigiane impiegate nell’evento, le 300 maschere per carro, le 400.000 persone che accorrono alla manifestazione, i 141 anni di tradizione, la Canzonetta in vernacolo che fa sballare le statistiche italiane, incoronando i viareggini come il pubblico teatrale più attivo.
Burlamacco e Ondina, le maschere ufficiali viareggine




E’ l’espressione umana delle grandi faccione dei personaggi raffigurati nei carri, che durante la sfilata sembrano prendere vita e che, al termine, tornano in letargo nei loro hangar con il viso commosso di chi non vorrebbe che tutto finisse.
La stessa espressione che aveva la sottoscritta sulla via del ritorno da questa indimenticabile esperienza.

Il faccione di John Lennon a riposo nel suo hangar