mercoledì 10 luglio 2013

L’ASTUZIA PER SCONGIURARE LO STRESS DA LAVORO


Il copione è più o meno questo:

Non ho un momento libero… Sono incasinato… Ho mille cose da fare… Non riesco nemmeno più a fare la pausa pranzo… Devo fare sempre gli straordinari…

Ed ecco che poi compaiono bocca secca, difficoltà a digerire, dolori allo stomaco, mal di schiena e mani sudate; ma anche sonno disturbato, aggressività, frequenti gaffes, atti maldestri e diversi tic. E badate bene che non sto citando segnali a caso, sto elencando quelli che l'Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro) ha annoverato tra i sintomi per riconoscere lo stress negativo da ufficio.

Il punto è: dato che non è possibile prescindere dalle cause di stress (che nella maggior parte dei casi si manifestano nelle sembianze del nostro superiore, collega, vicino di scrivania, coinquilino d’ufficio) cerchiamo di evitarle queste cause.
Come?
Beh, per esempio ricordandoci che, come diceva un economista americano d’adozione e anche parecchio bravuccio, “è più importante fare la cosa giusta che fare bene qualcosa”.

Tradotto: nel nostro caso è più importante essere efficaci che efficienti.

Efficenza ed efficacia spesso vengono confusi.
L’efficacia si ha quando ci si è prefissati di raggiungere 10 e si raggiunge 15.
L’efficienza è quando per raggiungere 15 si sono impiegate 8 ore di lavoro e non 12.

Il concetto è il seguente: non gliene frega niente a nessuno dell’efficienza, o meglio, se proprio c’è qualcuno a cui può fregare, quelli sono la nostra coscienza e il nostro senso di responsabilità. Al capo non gliene frega nulla della vostra rettitudine, non gliene può importare di meno di avere a fine giornata una lista spuntata delle cose portate a termine.
E dunque al diavolo la costanza, la devozione alla precisione, la scrupolosità, la diligenza semplicemente fini a se stesse.

Ciò che si richiede sono risultati, esiti, frutti.
Pensate che allora sia il caso di lavorare per più tempo? No, non ci siamo.
Lavorare molte ore non significa necessariamente produrre risultati positivi, anzi si rischia di lavorare peggio ed in modo inefficace. In alcuni periodi dell’anno si è costretti a lavorare anche di notte e nei fine settimana con tanto di “colpo di reni” per raggiungere un obiettivo o rispettare una scadenza importante. Se il “colpo di reni” lo facciamo però tutti i giorni, rischiamo di essere un runner che con il passare del tempo perde la freschezza dei tempi migliori.

Se non state gestendo il vostro tempo lavorativo significa che è il tempo lavorativo che vi sta gestendo.

Preoccuparsi solamente dell'efficienza dimenticandosi dell'efficacia è un grande rischio. Si rischia di perdere il personale obiettivo da raggiungere e di ricevere tutto quello che di meno confortante e gratificante possa esserci nel proprio lavoro.

Insomma, ci vuole astuzia, basta solo applicarla nel caso concreto, al vostro lavoro, alle vostre problematiche sul posto di lavoro.
Ricordate, il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle. Ve lo dice una fessa.


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