Che ricordi con Mariarosa... |
“Ragazzi,imparate a cucinare e mangerete sano”, recita un titolo del Corriere di ieri.
Io, sulla stessa scia, azzarderei: gente imparate a cucinare e vivrete meglio.
Ammetto
di essere di parte (in quanto sfegatata cuoca e buona forchetta) e di conseguenza, forse, anche presuntuosa nel fare una dichiarazione del genere, ma mi sembra una
presunzione dal fine nobile, dunque mi permetto.
Qualcuno
potrebbe dirmi: “c’è chi si appassiona cucinando, chi facendo decoupage
piuttosto che bricolage, chi leggendo, facendo escursioni, pesca, nuoto,
paracadutismo ecc…”
Ok, tutte
queste passioni fanno bene a voi, e poi? Vi fanno liberare la mente, vi
caricano e vi scaricano, vi energizzano, vi inorgogliscono, vi rilassano.
Vi posso
assicurare che la cucina è tutto questo più altro.
Cucinare
è terapeutico non solo perché ti permette di “alleggerire” i pensieri, perché elimina
lo stress, perché ti compiace, ti distende, ti galvanizza ma anche perché il
beneficio è totale e soprattutto coinvolgente.
Appaghi
l’umore, ma fai anche bene al tuo metabolismo e soprattutto fai bene a chi ti
sta vicino.
Un paffutello politico e gastronomo francese
dell’Ottocento diceva “Invitare qualcuno a pranzo vuol dire incaricarsi della felicità di questa persona durante le ore che egli passa sotto il vostro tetto”.
E ditemi
se esiste cosa più bella dell’incaricarsi della felicità della persona che voi
amate? Figlio, genitore, amante, amico. O semplicemente incaricarvi
dell’appagamento di una persona che voi stimate ed apprezzate.
È un
tripudio di letizia.
Ricetta,
bilancina, ingredienti e mani in pasta. Ma anche frigorifero vuoto, stanchezza,
poco tempo ma fantasia e passione da frullare, impastare, amalgamare,
rimestare, saltare o flambare :-)
Apprezzo
sempre molto i post della bravissima Agnese Negrini perché esprimono alla perfezione
il concetto che io stessa ho del cucinare.
Ho ancora
vivo il ricordo delle preoccupazioni di mia madre durante i miei primi mesi di
università fuori casa. “Ma come fai? Riesci a mangiare? Ti cucini qualcosa di
sano o mangi schifezze preconfezionate?”
Salvo
scoprire mesi dopo che uno dei momenti più emozionanti con le altre coinquiline
era organizzare cene a casa.
La cucina
e di conseguenza la tavola sono veramente una delle migliori terapie.
Dunque
non solo ragazzi imparate a cucinare per mangiare sano, ma gente avvicinatevi
alla cucina perché fa vivere meglio.
Per
quanto sento personale ed intimo questo post sento anche la voglia di
condividere con voi un oggetto. Uno di quelli che si aggiudicano il privilegio di portarsi in sé una parte di
noi...pregno di ricordi e d’impronte di vita.
Una
bilancina che mia madre mi ha comprato da bambina. Il tipico giocattolo che a
una certa età arriva a tutte le bimbe…come la cucinina o gli strumentini per
fare i dolcetti a formina.
Credo che
non avrebbe mai immaginato che non me ne sarei mai separata e che sarebbe diventata l’aiutante immancabile dei mei momenti d’ispirazione culinaria.
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