sabato 8 dicembre 2012

PONTIFEX E LA LORO IDEA DI LIBERTA’…


Avendo quasi inaugurato questo blog, qualche mesetto fa, con un post sui diritti degli omosessuali non posso esimermi dal manifestare tristezza e avvilimento per quello che i redattori di questo sito http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/13360-la-mamma-del-bimbo-suicida-rifletta-e-se-avesse-sbagliato-tutto-
hanno avuto il coraggio di scrivere.
Se solo avessero la bontà di rileggere due-tre frasi che hanno partorito si renderebbero conto dello sbaglio che stanno facendo nel far passare certi concetti…

Tutto poi perché? Per tentare di giustificare compiutamente ciò che scrivono? Per trasmettere a chi legge il loro punto di vista palesando i motivi per cui scrivono certe cose?
No, semplicemente perché "Pontifex non vuole tradire sé stesso e i suoi lettori"

“La libertà non consiste nel fare i comodi propri e tanto meno nell'assecondare i capricci”.

“Se quella mamma avesse per tempo capito l'inclinazione (presunta) del figlio, che covava in lui il malessere della omosessualità, sarebbe intervenuta per tempo con adeguati ausili medici”.

"…peccato impuro contro natura, ovvero un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio e che è secondo, per gravità, solo all'omicidio volontario”.

Ci rendiamo conto di cosa siamo costretti a leggere?
“Ha scelto il relativismo: tutto è bello e buono, ciascuno è libero di fare come crede, la libertà è assoluta”.

Stiamo leggendo che la libertà non è assoluta. Tutto questo non riferendoci a pedofili, assassini, o a mafiosi, ma ad un ragazzo che andava a scuola con le unghie smaltate!

La mia libertà finisce dove inizia la tua, predicava Kant. 
Quindi, fatemi capire, la libertà di questa povera vittima è finita (nel senso più tragico) quando è iniziata quella canzonatoria e dissacrante (e a questo punto anche giustificata) dei compagni?

Disagio, vergogna e imbarazzo.

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