E’
una notizia che ho dato stasera in diretta ma sulla quale, non so voi, ho
ancora una serie di dubbi da chiarire perché se il titolo recita “Francia: le
coppie gay potranno adottare”, la realtà però, proprio dal mero punto di vista
pratico e burocratico, sembra ancora essere poco definita.
Si
parla di progetto di legge che equiparerà le adozioni da parte degli
omosessuali a quelle delle coppie etero, dunque applicazione delle medesime
disposizioni previste per matrimonio, filiazione e genitorialità ad esclusione
però di quelle riguardanti la procreazione assistita.
Nonostante
il tono “vincente” del titolo, dicevo, il traguardo non è proprio dietro
l’angolo, perché si tratta di un progetto che, manco a dirlo, appena pubblicato
è diventato il bersaglio degli attacchi della destra e del mondo cattolico.
Qualche esponente del parlamento d’Oltralpe propone un referendum sulla
questione perché la ritiene “tema pesante per le sue conseguenze
nella società”.
Di
quali conseguenze stiamo parlando? Lo chiedo senza alcun tono critico o
provocatorio e soprattutto senza alcun partito preso, ma con la sincera voglia
di sentire punti di vista che potrebbero arricchire il mio pensiero.
Una
delle obiezioni maggiormente addotte dagli inamovibili contrari è “Sì, ma vuoi
mettere la presenza di una figura femminile e di una maschile? Per una bambina
la presenza della mamma è indispensabile, come quella del papà per il figlio
maschio”. Penso che sia più un luogo comune che altro. Personamente, la
presenza di mia madre è stata fondamentale, quindi dovrei sposare questo modo
di ragionare; ma penso a tutte quelle ragazze che non hanno avuto la fortuna di
avere una mamma come la mia, presente, disponibile, discreta, sensibile,
accogliente, confortante; penso a tutte quelle ragazze che per affrontare quei
famosi “discorsi da donna” (perché normalmente è questo di cui ci si preoccupa,
no? della fase adolescenziale…) si sono rivolte ad altre persone, ad altri
punti di riferimento che non fossero la propria madre perché magari non ce
l’hanno proprio avuta o perché pur avendocela non c’è mai stata. E quanti
ragazzini sono cresciuti senza la presenza fisica e morale di un papà pur
risultando all’anagrafe loro figli?
A
dirla tutta esistono svariate, attendibili e accreditate ricerche scientifiche
e psicologiche sul tema, ma, dato che voglio semplicemente condividere un mio
pensiero non starò qui a cercare di avvalorarlo, ma solo a tentare di
esprimerlo.
Che
non mi si venga a dire che il bimbo allevato da una coppia gay cresce
inevitabilmente con l’orientamento sessuale vincolato! Al contrario, credo che
la maggiore libertà di espressione dei propri sentimenti porti ad una “scelta”
più serena e naturale delle proprie tendenze.
Potrei
stare qui ad elencare molti altri punti oggetto di innumerevoli discussioni sul
tema “adozioni da parte di coppie omosessuali”, dall’atto egoistico dei
genitori (perché?! spesse volte quello delle coppie etero non è un atto
egoistico?!), alla difficoltà del bambino ad integrarsi nella società…il tema
meriterebbe ben altro che un post! Ma vorrei semplicemente dar termine a questi
accenni condividendo la seguente riflessione:
Ci
rendiamo conto di quanti bambini avrebbero BISOGNO di essere adottati? Quanti
bambini potrebbero sopravvivere, crescere meglio, sognare un futuro se
adottati? Ben vengano per le coppie tutte le selezioni, i controlli e le
prevenzioni del caso, ma vengano!
Allarghiamolo
questo bacino di papabili adottanti e poi valutiamo singolarmente se è il caso
di concedere l’adozione oppure no, ma ampliamo le possibilità.
Art.
3 della Costituzione:
“È
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale,
che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“
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