Si
chiama STTS ed è l’acronimo di “Syndicat des travailleuses et travailleurs du
sexe”, a parole nostre: il sindacato delle prostitute. La sua città natale è
Ginevra e la sua rappresentante si chiama Carla Corso.
Ne
sono venuta a conoscenza perchè stasera in onda ho letto una notizia che
riguardava proprio il sindacato, il quale in questi giorni scende in campo
contro studentesse e casalinghe perchè, a quanto pare, quest’ultime
s’improvvisano esperte del mestiere più antico del mondo e sottraggono mercato
alle vere professioniste del settore.
Sono
stati rilevati dei dati che la dicono lunga sulla preoccupazione delle squillo:
-
30% è la percentuale di giovani universitarie e di casalinghe attualmente
dedite a questa attività lavorativa “supplementare”
-
50 euro è la media della tariffa da loro richiesta per rapporto completo
-
5 euro è la tariffa a cui alcune sono disposte ad arrivare garantendo anche in
questo caso amplesso onnicomprensivo.
Il
tracollo dei prezzi è conseguenza anche delle modalità semplici e spicciole con
cui le inesperte del settore si affacciano al mestiere. Il web offre diverse
soluzioni low cost e direi anche low profile, prime fra tutte le webcam.
Non
solo. Spesso i luoghi d’incontro sono il proprio domicilio o alberghi e
pensioni di periferia.
Insomma
il sindacato intende battersi contro questo neonato fenomeno di concorrenza
sleale.
La
manifestazione dà lo spunto per riaprire per l’ennesima volta il dibattito: Che
dite, sarà ora che si pensi anche da noi a legalizzare sto benedetto mestiere
più antico del mondo?!
- Più
tutela alle prostitute dal punto di vista della salute e della sicurezza
personale,
- meno
sfruttamento e racket,
- tasse
dell’Erario rimpinguate,
- tutela
della libertà e della privacy dei clienti
Bastano
come motivi per pensare ad una regolamentazione della materia?
In
Germania, leader attuale della traballante economia europea una disciplina
esiste dal 2002.
Solo
una cosa non mi convince della protesta delle squillo, la contrarietà all’utilizzo
di domicilio privato o pensioni per lo svolgimento della prestazione…Ben venga
la tutela del libero esercizio dell’impresa, ma che si garantisca un servizio
democratico!
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